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La disinformazione sulla Malaria

di Fabrizio Bruschi*, Maurizio Bifulco** e Laura Rinaldi 

Nel 2020 ricorre il 50° anniversario della dichiarazione da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità dell’eradicazione della malaria in Italia: dal 17 Novembre 1970 siamo un Paese malaria-free! Il risultato è stato frutto di interventi di sanità pubblica, ma anche del contributo scientifico di eminenti parassitologi italiani, da G.B. Grassi a M. Coluzzi, già Presidente della Società Italiana di Paras-sitologia (SoIPa) fondata nel 1959 in continuità statutaria con la Società per gli Studi sulla Malaria. Al di là di iniziative sparse, rivolte ad addetti ai lavori, questo anniversario è trascorso alquanto sotto-traccia.

Eppure, la storia della malaria è strettamente legata a quella del nostro Paese! Proprio per questo la SoIPa, con comunicato stampa, ha lamentato la scarsa attenzione delle autorità governative e dei media nel ricordare questo importante anniversario: si è trattato di una lezione di successo in tema di sanità pubblica, ottenuto anche grazie alla ricerca parassitologica Italiana, di come eliminare una malattia endemica in Italia. Cosa vuol dire che l’Italia dal 1970 è malaria-free? Non ci sono più stati casi di malaria da allora nel nostro Paese? Purtroppo, non è così… Ogni anno, in Italia se ne registra-no ancora diverse centinaia. Fondamentalmente si tratta di casi d’importazione (99,8%) in soggetti provenienti da aree endemiche (Africa equatoriale, zone tro-picali di Asia e America Latina).

Infatti, la ben nota parassitosi dovuta a protozoi del genere Plasmodium e trasmessa da zanzare del genere Anopheles, può essere trasmessa anche per via trasfusionale. Per questo dal 2015 anche in Italia è previsto lo screening sierologico dei donatori di sangue provenienti da zone endemiche. In Italia, l’ultimo caso accertato di malaria attraverso la puntura di zanzare autoctone risale al 1997; i casi del 2017 di Trento e Napoli sono risultati di origine nosocomiale o di importazione. In particolare, il caso della bambina di Trento deceduta in seguito ad una forma grave di malaria, fece temere la reintroduzione nel nostro Paese, ipotesi poi fortunatamente esclusa, dal momento che ne fu confermata l’origine nosocomiale. A seguito di questo evento, sono fiorite sul web e sui social network numerose mis/disinformazioni tra cui “la malaria è causata da virus”, “zecche e pulci trasmettono la malaria” o ancora “la malaria si trasmette con l’acqua”, “gli animali diffondono la malaria” e addirittura “gli immigrati sono i principali responsabili della trasmissione di malaria”.

Queste fake news sono state più volte smascherate da autorità compe-tenti quali la SoIPA che, nell’ottica di fare il punto della situazione su questa parassitosi, nella primavera del 2021 organizzerà un webinar dedicato.


*Università di Pisa, Presidente SoIPa
**Università degli Studi di Napoli Federico II, docente di Patologia Generale e Storia della Medicina

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